
La Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il disegno di legge di Bilancio 2026 con 216 voti favorevoli, 126 contrari e 3 astensioni. Commentando l’esito del voto, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha parlato di un risultato centrato anche quest’anno. Si tratta della quarta legge di Bilancio dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, con un valore complessivo di circa 22 miliardi di euro, la più contenuta in termini dimensionali dell’ultimo decennio.
Irpef, salari e misure per le famiglie
Sul fronte fiscale, il provvedimento interviene a favore di circa 13,6 milioni di contribuenti attraverso la riduzione di due punti percentuali della seconda aliquota Irpef per i redditi fino a 50.000 euro. La misura, che prosegue il percorso di alleggerimento avviato nel 2025, comporterà un beneficio annuo compreso tra 34 e 440 euro e richiede risorse pari a 3 miliardi di euro.
Particolare attenzione è riservata ai rinnovi contrattuali: gli aumenti salariali saranno assoggettati a un’imposta sostitutiva del 5% per i redditi fino a 33.000 euro, con efficacia estesa anche ai contratti rinnovati nel 2024. Secondo Giorgetti, si tratta dell’intervento centrale della manovra in termini di incremento reale delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti, affiancato dalla chiusura dei contratti pubblici rimasti bloccati da anni.
Viene prorogata anche per il 2026 l’agevolazione sui dividendi riconosciuti ai lavoratori sotto forma di azioni in sostituzione dei premi di risultato, con esenzione del 50% fino a 1.500 euro annui. Confermati inoltre i 300 milioni destinati al Fondo occupazione.
Per quanto riguarda il sostegno alla genitorialità, il bonus mamma sale a 60 euro mensili, riservato alle lavoratrici con Isee fino a 40.000 euro e almeno due figli, di cui il minore con età inferiore a 10 anni. È previsto l’esonero contributivo per 24 mesi in caso di assunzione di donne con almeno tre figli. I congedi parentali facoltativi vengono estesi fino ai 14 anni dei figli e raddoppia a 10 giorni il congedo per malattia dei figli. Aumenta inoltre da 8 a 10 euro la soglia di esenzione dei buoni pasto.
Rottamazione quinquies e pace fiscale
La manovra riapre i termini della definizione agevolata dei carichi fiscali con la cosiddetta rottamazione quinquies. I debiti maturati tra il 2000 e il 2023 potranno essere estinti in un’unica soluzione o tramite 54 rate bimestrali distribuite su nove anni, con un tasso del 3%. La relazione tecnica stima un gettito potenziale di circa 9 miliardi di euro tra il 2026 e il 2036.
La misura ha suscitato perplessità, in particolare da parte della Corte dei Conti, che ha evidenziato il rischio di penalizzare i contribuenti regolari. Secondo alcuni esperti fiscali, tuttavia, l’ampiezza temporale dei debiti ammessi, la cancellazione integrale di sanzioni e interessi e la lunga dilazione dei pagamenti configurano un tentativo di chiusura strutturale delle posizioni debitorie, nell’ambito della riforma tributaria in corso.
Previdenza e Pensioni
In materia previdenziale, la legge di Bilancio delinea un progressivo irrigidimento dei requisiti di accesso alla pensione. L’età pensionabile aumenterà di un mese nel 2027 e di ulteriori due mesi nel 2028, in applicazione dell’adeguamento alla speranza di vita. La Lega ha tuttavia ottenuto un impegno del governo a valutare una possibile sospensione dell’incremento, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica.
Dal 2026 gli assegni minimi aumenteranno di 20 euro mensili, ma viene eliminata la possibilità di anticipare la pensione di vecchiaia attraverso il cumulo con la previdenza complementare. Non vengono rinnovate né Quota 103 né Opzione Donna. Ridotte anche le risorse destinate ai lavoratori precoci e usuranti.
Dal 1° gennaio scatta inoltre l’obbligo di versamento del Tfr al Fondo Inps per le aziende con almeno 50 dipendenti, soglia che scenderà a 40 dipendenti dal 2032. Dal luglio 2026 entrerà in vigore l’adesione automatica alla previdenza complementare per i neoassunti del settore privato, con possibilità di rinuncia entro 60 giorni.
Imprese: incentivi e nuovi oneri
Alle imprese sono destinate misure per circa 10 miliardi di euro. Tra queste, la proroga fino al 30 settembre 2028 dell’iperammortamento per investimenti in beni strumentali legati alla Transizione 4.0 e 5.0, con l’introduzione del vincolo di produzione europea e l’eliminazione del bonus aggiuntivo per gli investimenti green.
Stanziati 1,3 miliardi per il rifinanziamento del credito d’imposta Transizione 4.0 e oltre 530 milioni per le imprese che hanno richiesto il credito Zes unica. Inserite anche norme volte a facilitare lo sviluppo dell’industria della difesa, attraverso procedure semplificate per infrastrutture e progetti strategici.
Dal 2028 verrà introdotta una ritenuta d’acconto sulle transazioni tra imprese, con aliquota iniziale dello 0,5%, destinata a raddoppiare nel 2029. Ulteriori entrate deriveranno dalla stretta sulla rateizzazione delle plusvalenze e dall’affrancamento straordinario delle riserve.
Banche, assicurazioni e finanza
Il maggiore apporto al gettito proviene dal settore bancario e assicurativo, con oltre 12 miliardi nel triennio. Aumentano l’Irap per banche e assicurazioni e il contributo sulle polizze, mentre sale al 12,5% l’aliquota sulle coperture per infortunio del conducente e assistenza stradale, senza effetto retroattivo.
Nel comparto finanziario, raddoppia la Tobin Tax sulle transazioni azionarie. Cambia inoltre il regime fiscale dei dividendi delle holding, in recepimento della direttiva europea madre-figlia. Dal 2026 aumenta anche la tassazione sulle plusvalenze da criptovalute, che passerà al 33%, con eccezione per i token ancorati all’euro.
Tasse e immobiliare
Tra le misure che incidono direttamente sui cittadini figurano l’aumento delle accise su tabacchi e carburanti e l’introduzione di un contributo di 2 euro sui pacchi di valore inferiore a 150 euro provenienti da Paesi extra-Ue. Cresce inoltre l’aliquota sulla rivalutazione di terreni e partecipazioni e aumenta la cedolare secca sugli affitti brevi a partire dal secondo immobile.
Il Piano Casa viene fortemente ridimensionato, mentre prosegue la graduale riduzione dei bonus edilizi. Dal 2026 la prima casa viene esclusa dal calcolo dell’Isee entro determinati limiti di valore. Previsti fondi per i padri separati e nuovi bandi per gli alloggi universitari.
Sport, turismo, cultura ed editoria
La manovra finanzia progetti sportivi di rilievo internazionale, rifinanzia il Fondo sport universitario e prevede agevolazioni fiscali per i lavoratori del turismo. Stanziate risorse per i contratti di filiera e per lo sviluppo del settore turistico, inclusi fondi per i piccoli comuni e il rafforzamento della piattaforma “italia.it”.
Infine, vengono destinati 60 milioni al fondo per l’editoria, introdotti bonus per libri e scuole paritarie e istituito, dal 2027, il “Bonus Valore Cultura” per i diplomandi. Ridotti, ma non azzerati, i tagli al settore cinematografico.
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